Chiesa di San Lorenzo
Si nota:
la porta "dell'ossario" e
l'ingresso al vicolo "de sotto"
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La chiesa sorge all'interno di uno dei pi� antichi e importanti castelli del territorio.
Nessun documento nello specifico fa riferimento alla chiesa di San Lorenzo, mentre spesso �
citata la sottostante chiesa di
S. Ansovino, dalla quale probabilmente
S. Lorenzo era dipendente.
Caratteristica interessante della Chiesa � costituita dal fatto che essa � stata costruita al
margine estremo del declivio e si appoggia su di un camminamento coperto.
All'interno la piccola sala rettangolare con capriate lignee di copertura � illuminata da
quattro monofore con vetrate policrome.
La parete d'altare � dominata dalla spettacolare dorsale in terracotta dipinta, che propone una
delle numerose varianti esistenti in zona della Madonna della Misericordia, e che ricorda quella di
Serra San Quirico. In questo esemplare la variante consiste nella presenza di S. Antonio
da Padova e S. Lorenzo che si ergono alle spalle della Vergine.
Il complesso elaborato vanta un tradizionale riferimento a Pietro Paolo Agabiti di Sassoferrato, noto per la sua attivit� di pittore agli inizi del '500.
Lo schema richiama da presso l'analoga composizione plastica esistente nel museo di Genga,
ma qui, forse anche in virt� di un migliore stato conservativo, � espressa una pi� incisiva
eleganza.
Il complesso elaborato che si rif� alle pale di altare dipinte ( e delle quali cicalca lo stesso schema della predella)
Sulla stessa parete, si ergono su piedistallo due altre sculture in terracotta, forse della medesima mano.
Sulla parete a sinistra dell'entrata, bella tela del secondo "500", con la Madonna in trono tra S.Lorenzo e S. Salvatore.
Una mano aprocrifa vi ha aggiunto, almeno un secolo dopo, il fregio ornamentale che corre sul piede del dipinto (siglato dalla data 1660) e il Padre Eterno
tra nuvole e angeli che occupa la colotta superiore.
Per quanto attiene al brano centrale, esso si qualifica per nitoredel segno e l'attenzione al dato luminoso, che accende di
tonalit� calde e ferme i brani tessili, e leviga con magistrale senso plastico gli incarnati.
Il dipinto, pervaso di malinconici umori, � sfuggito ai pur attenti ricercatori locali,
e merita una diversa e ben pi� concentrata attenzione, per le sue scoperte relazioni col mondo figurativo del XVI secolo.
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