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AVACELLI

Castrum Lavacellorum

Lineamenti Storici



Il periodo successivo all’anno 1000 segna per la zona attorno ad Arcevia l’inizio di un notevole incremento e sviluppo demografico, inevitabilmente provocando nuove esigenze di vita sociale e aggregativa e determinando il sorgere di nuove costruzioni e insediamenti urbani.
In epoca feudale, nuclei abitati si sviluppano attorno ai castelli, edifici, per lo più, a scopo difensivo in punti strategici del territorio.
Tra questi uno dei più antichi e importanti è quello di Avacelli (castrum lavacellorum).
La sua costruzione è databile tra la fine del XII secolo e l’inizio del XIII, in un periodo particolarmente difficile, sia sul piano politico sia su quello religioso.
Si sta infatti determinando le disgregazione dell’intero sistema feudale, istaurato col sacro Romano impero, con la conseguente frammentazione dei vasti latifondi ecclesiastici ed imperiali.
E’ un periodo perciò di particolare fluidità ed incertezza, di crisi dei poli istituzionali di riferimento socio-politico e religioso.
L’insediamento sorge sulla fascia di confine tra le aree di influenza longobarde quella bizzantina ai limiti del Comitato e della Diocesi di Camerino verso la pentapoli.
Zona di frontiera e di confluenza di vasti territori e domini, Avacelli con la sottostante e più antica chiesa di Sant’ansuino, risale alla seconda metà del IX secolo, si pone come punto di collegamento tra i territori longobardi del Sentino, dell’alto Esino e dell’alto misa, divenendo perno fondamentale dell’organizzazione militare longobarda che si articola attraverso vari centri fortificati a breve distanza l’uno dall’altro, lungo la fascia, montagna.
In particolare tra essi, il toponimo bacilica - odierna Beicerca la cui esistenza è documentata per la prima volta nel 1082, il Castello di Luppurano (Appurano), la cui più antica testimonianza risale al 1162, e la Rocca (Arcevia) che, come tale appare per la prima volta in un documento del 1139.
In questa area, nei primi due secoli del secondo millennio, tra il XII e il XIII, emergono le due potenti famiglie feudali dei Della Rossa e degli Appurano.
Definitarsi in modo sempre più chiaro e preciso la volontà espansionistica di Rocca Contrada, nel 1219 Nicodemo, signore di Appurano le si sottomette e nel 1234 rainaldo, ultimo signore dei della Rossa, fa atto di sottomissione con tutte le sue proprietà.
Solo qualche anno più tardi, nel 1250, il castello di Avacelli passa sotto il dominio di Rocca Contrada.
Gli inizi del secolo successivo vedono l’intero territorio teatro di cruenti scontri bellici.
Nel 1407 Rocca Contrada è assediata da Migliorati, signore di Fermo, che intende punirla per essersi legata alla frazione favorevole al papa.
Avacelli tenta di difendersi anche con l’aiuto di un contingente guidato da Giovanni Nelucci, ma l'’sercito nemico, proveniente da Genga e Rocchetta, con a capo Ceccolini da Perugia, riesce, nonostante la fiera resistenza ad occupare il castello; uguale sorte subiscono gli altri fortilizi che formano il sistema difensivo arceviese.
A rompere l’assedio giunge Braccio di Montone che, in pochi giorni, libera tutti i castelli e, con l’aiuto delle popolazione residenti, riesce a catturare più di 300 uomini.
Quando nel 1424 Rocca Contrada rientra sotto il dominio della Chiesa ad opera di pietro Colonna, Avacelli segue la stessa sorte e viene annessa il 13 ottobre dello stesso anno.>
Nel 1426 il castello passa per concessione a Ludovico Colonna e nel 1432 è retto da un capitano.
Poi rientra sotto la giurisdizione del comune dominante, del quale ormai condivide le vicende e i principali avvenimenti storici.
Dopo l’Unità non gli viene riconosciuta l’autonomia di comune appodiato ed è declassato a frazione di Arcevia.